La proposta della Regione di modificare il sistema della formazione in Toscana ha destato grandi perplessità in tutti gli operatori del settore.
Per questo Mercoledì 9 alle ore 15 presso il Cipat di piazza S.Ambrogio si è tenuto il convegno “La formazione che cambia – Parliamone!” , organizzato dall’associazione delle agenzie formative Un.A., che ha ottenuto il riconoscimento regionale nel 2009, ha combattuto numerose battaglie e portato contributi costruttivi in Regione e nelle Provincie della Toscana.
La sala è stata gremita dai rappresentanti delle agenzie formative e delle loro aggregazioni, venuti appositamente da ogni parte del territorio.
Dopo il saluto del presidente Franchi sono state evidenziate le anomalie della posizione Regionale rispetto al suo stesso operato e le caratteristiche del progetto di riforma. Il testo è stato analizzato con la competenza che deriva dallo studio e dal lavoro di decine di anni, andando oltre il fascino dei proclami.
I numerosi interventi dalla platea hanno concordato sul modo in cui il progetto risulti di fatto orientato a lasciare un ristretto oligopolio sul territorio, unico gestore della formazione e dei finanziamenti. Nessuno spirito di contraddizione per partito preso: un’analisi spassionata dalla quale emerge che quasi tutte le altre agenzie a oggi operanti sarebbero spazzate via, nonostante siano state ritenute fino a pochi anni centri di eccellenza dal sistema di accreditamento della stessa Regione. Le novità impedirebbero anche alle nuove leve di accedere imprenditorialmente al settore e recherebbero danno ai cittadini/utenti, nonostante il cavallo di troia dell’occupabilità.
Rappresentanti in Toscana di confederazioni nazionali hanno annunciato pubblicamente di aver già preso le distanze dal progetto.
Visto il suo ruolo, la posizione condivisa dagli iscritti e la rilevanza sul territorio, Un.A. rivendica la sua posizione istituzionale e conferma la sua richiesta di interlocuzione reale alla Regione, non limitata a un’audizione pubblica senza dialogo nel merito.